Actaea spicata L. 

Ranunculaceae - Barba di capra


Pianta perenne alta fino a 50 cm con un grosso rizoma sotterraneo, nodoso, dal quale emerge una foglia radicante che ha il suo maggior sviluppo dopo l'antesi raggiungendo 40- 50 cm, 3-pennatosetta a contorno sub-triangolare, con segmenti ovati o rombici, irregolarmente incisi, dentati o lobati; pagina superiore verde brillante, quella inferiore glauca. Scapo fiorifero eretto, semplice o poco ramoso che all'ascella di 1-3 foglie cauline, simili ma più piccole di quella radicale, porta l'infiorescenza costituida da un racemo denso all’antesi, ma lasso alla fruttificazione, con peduncolo di 3-10 cm e 7-15 fiori attinomorfi, poco appariscenti, biancastri, con perianzio caduco formato da sepali liberi e petaloidi lunghi 5 mm e petali poco più corti, liberi, piani e più o meno bifidi. Il frutto è un bacca polisperma di 5-8 mm, nera o violetta e lucida a maturità, con un solco laterale.

Fiorisce da maggio a luglio. Faggete, umide ed ombrose fino a 1600 m.

Poco comune.

Specie tossica. L'intera pianta è velenosa. Usata in passato come farmaco, ma abbandonata per la forte tossicità, contiene protoanemonina ed acido transaconitico che per ingestione delle bacche possono provocare forti gastrenteriti, asma e perdita della conoscenza, ma anche per contatto esterno la pianta può causare dermatiti e vesciche. Viene ancora usata da alcuni agricoltori per cauterizzare le ferite del bestiame e quale insetticida. In omeopatia viene prescritta per alleviare i dolori articolari delle mani e dei piedi.


foto Enzo De Santis

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