Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica

Fagaceae - Faggio occidentale, Fau


Albero alto fino a 40 m, longevo, a tronco dritto e cilindrico, con rami grossi e nodosi che formano una chioma conica-ovoidale, densa; nelle radure i rami sono suborizzontali e poi ascendenti si da formare una chioma molto ampia. La corteccia è liscia, sottile, di colore grigio-argenteo, spesso ricoperta di licheni. Le foglie sono di colore verde-scuro e lucide di sopra, più chiare di sotto, con peli presenti sul margine. La pianta è monoica; i fiori sono disposti in infiorescenze unisessuali; quelli maschili sono rotondeggianti, con molti fiori, quelle femminili sono erette formate da due fiori. L’impollinazione è anemogama. I frutti, detti faggina, sono delle noci lunghe 1-2 cm, di forma piramidale, racchiuse, in numero di 2 nell’involucro dell’infiorescenza che a maturità è lignificato e che si apre in 4 sezioni. Pur fruttificando ogni anno, il faggio realizza una produzione abbondante dei frutti ogni 5-10 anni. Possiede una buona capacità pollonifera.

Fiorisce ad aprile-maggio e matura i frutti a settembre-ottobre. Il faggio forma ampi e densi boschi nelle aree a clima temperato fresco, su suoli umidi e profondi, in un intervallo altitudinale che ha il suo optimum compreso tra i 600 e i 1300 m sulle alpi e tra i 1000 e i 1800 m sugli appennini. Il faggio teme i periodi di siccità, le gelate primaverili, i venti secchi e i ristagni d’acqua nel suolo.

Diffuso su tutto il territorio da 1200 a 1900 m è il re arboreo del nostro comune. Boschi estesi con esemplari di notevoli dimensioni soggetti a uso civico, con tendenza dal ceduo a fustaia. In espansione, lo stato di salute si riscontra buono, la bolla del faggio è diffusa ma ben tollerata. Negli ultimi anni è stata riscontrata una larga diffusione di un bruco che spoglia completamente gli alberi. Tale fenomeno si riscontra da 1700 m fino ai limiti vegetativi, e si evidenzia visibilmente a chilometri di distanza. Attualmente non è stata riscontrata la morte o deperimento degli esemplari attaccati anzi c’è la tendenza ad emissione di nuove foglie.

Il legno, duro e di colore roseo, è di facile lavorabilità ed è impiegato per fabbricare mobili, compensati, traverse ferroviarie, per lavori da intaglio e per produrre cellulosa. Il legno e il carbone sono ottimi combustibili.
La faggina era anticamente impiegata per la preparazione dei confetti al posto della mandorla.


foto Enzo de Santis

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