ITINERARI NATURALISTICI

La valle del Campitello, la cresta dell'Uccetto e la Duchessa

Testi e foto di Enzo De Santis

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Il Campitello è una piccola valle di circa 350 ettari situata all'estremità sud del territorio di Lucoli, con una altitudine compresa tra i 1700 metri di quota, nei pressi del rifugio e i 2200 m del Costone occidentale. Si estende diagonalmente secondo l'asse Nord-ovest - Sud-Est

A sud confina con il Lazio, è chiusa dalle alte pareti calcaree e dai brecciai dell'Uccetto e del Costone; in corrispondenza della Solagna del Lago, il valico situato a 1961 metri di quota immette nel Parco Naturale Regionale Montagne della Duchessa. Ad est sale più o meno gradualmente fino a oltre 2100 metri di quota dove, due valichi situati ad oltre 2000 metri immettono nella sottostante Valle del Puzzillo. A nord è delimitata dalla Torricella (2071 m) mentre, ad ovest, degrada nella stretta Valle dell'Asino e nella faggeta di Cerasolo.

Al prato della parte più bassa si contrappone la faggeta che ci accompagna fino a 1900 metri di quota e da qui, praterie di alta quota, brecciai e creste frastagliate e ventose.

Due immagini della Valle del Campitello vista dalla Torricella

Dai Prati di Cerasolo una sterrata ci porta fino ad una radura dove comincia un sentiero, non sempre segnato e spesso confondibile con le tracce lasciate dal passaggio degli animali al pascolo brado, che ci porta alla Valle del Campitello. Fino alla radura si può arrivare anche con un buon fuoristrada ma io preferisco sempre farmela a piedi, ci si arriva in mezz'ora di cammino. E dai Prati di Cerasolo (1520 m di quota) comincia il nostro itinerario.

I Prati di Cerasolo

L'inizio della sterrata nel bosco

Una giovane piantina di Acero riccio (Acer platanoides)

Neottia nidus-avis, una orchidea saprofita e priva di clorofilla molto comune, fiorisce da maggio a luglio

Fin qui si potrebbe arrivare con un fuoristrada, cosa che sconsiglio anche se non è vietato

Cynoglossum apenninum, specie endemica abbastanza comune, fiorisce da maggio a luglio

Ancora nella faggeta

Veronica officinalis, non molto comune nella faggeta, fiorisce da maggio ad agosto

Platanthera chloranta, da poco comune a rara nel territorio, osservata in poche stazioni. Presente fino a 1800 metri in boschi aperti, cespuglieti, prati. Fiorisce da maggio a luglio

 Cephalanthera rubra, orchidea non molto comune, presente fino a 2000 metri da aprile a luglio

 Cephalanthera damasonium, più comune della precedente. Si trova da maggio a giugno fino a 1900 metri nelle faggete termofile e ambienti freschi, ombrosi e asciutti

Il bosco comincia a diraddarsi prima dell'arrivo al rifugio del Campitello

Rabelera holostea

Un prato ricoperto di Leucanthemum vulgare

Un'altra orchidea molto comune nei prati e nelle radure boschive, Dactylorhiza sambucina

Il sentiero, tra la fitta faggeta e piccole radure

Erigeron acris, fiorisce in luoghi erbosi e ghiaiosi, incolti aridi e sabbiosi ma anche sui bordi stradali, fino a 1800 m

Coristospermum cuneifolium, specie endemica presente nel Lazio, in Abruzzo e nel Molise

Ziziphora granatensis, su prati e pascoli alpini

Saxifraga granulata

Tra gli alberi si intravede la parete calcarea del M. Uccetto

Armeria gracilis subsp. gracilis, endemica dell'Appennino centro-meridionale

Il M. Uccetto

 Ruderi dei ricoveri che pastori e carbonai utilizzavano durante la buona stagione in montagna

 Cynoglossum montanum, lungo i sentieri e al margine dei boschi

 Stachys tymphaea

Il prato del Campitello dominato dal M. Uccetto

nascosta fra l'erba, Parnassius mnemosyne, una farfalla della famiglia Papilionidae che può raggiungere i 6 cm di apertuta alare.

    nei pressi del rifugio del Campitello

Nepeta nuda, della stessa famiglia della mentuccia ma meno profumata, su incolti e pascoli aridi

    Paeonia officinalis subsp. italica, rarissima sul territorio, un fiore che difficilmente passa inosservato. Endemica dell'Appennino centrale. E' una specie protetta dalla L.R. 11 settembre 1979, n° 45

Ancora nei pressi del rifugio Doronicum columnae, una bella margaritona gialla che si confonde con i ranuncoli

Cardamine bulbifera. I suoi fiori violacei risaltano nella penombra della faggeta

Silene roemeri subsp. staminea, specie endemica

Silene dioica

 Sedum magellense, specie endemica

Senecio doronicum

 Aquilegia vulgaris, abbastanza comune nella faggeta, più rara nelle radure

Ultimo tratto nella faggeta

Polystichum lonchitis, una bella felce non molto comune nei nostri boschi

Fuori dal bosco fra piccole vallette dove la neve rimane fino all'inizio dell'estate

Gentiana lutea. Puo arrivare ad una altezza di 150 cm, raggiunge la maturità dopo 5-6 anni ma fiorisce dopo 10-12 anni. E' una pianta che può vivere fino a 40-60 anni.

Una tra le orchidee più rare in Italia, Orchis spitzelii. E' inserita nella Lista Rossa nazionale delle piante ed è a rischio estinzione. A lucoli è presente in tre località, con pochissimi esemplari

Pedicularis comosa

Dianthus deltoides, un piccolo garofano molto vistoso per il suo colore

Phyteuma orbiculare, una Campanulacea con i lobi della corolla saldati all'estremità e ripiegati verso l'interno

     il M. Uccetto

Hypericum richeri

Linum capitatum subsp. serrulatum

belle macchie bianche in mezzo al ginepro di Cerastium tomentosum, specie endemica

altra specie endemica, Betonica alopecurus subsp. divulsa

    Si sale fino ad incrociare il sentiero che arriva dalla Valle del Puzzillo

Pulsatilla alpina subsp. millefoliata

Valeriana tuberosa

Primula auricula, pianta dei pascoli sassosi e delle rupi calcaree, non molto comune. Specie protetta dalla L.R. 11 settembre 1979, n° 45

Armeria gracilis subsp. gracilis, endemica dell'Appennino centro-meridionale

Saxifraga rotundifolia

    Dai cespugli di ginepro (Juniperus communis) spuntano la comunissima Euphorbia cyparissias, quella piccola giallo-verde in basso, e il meno comune Lamium garganicum subsp. longiflorum

Linaria purpurea, specie endemica

Thalictrum aquilegiifolium

Senecio squalidus subsp. rupestris


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