ITINERARI NATURALISTICI

La faggeta - Testi e foto di Enzo De Santis

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Come è stato già detto, i boschi di faggio a Lucoli occupano circa un terzo del territorio, cioè più o meno 3500 ettari. Dai 1200 metri di quota, dove il faggio convive con roverelle, carpini e altre specie, sale fino a 1900 metri che è il limite della vegetazione arborea delle nostre montagne. Dai 1400 metri in su è il dominatore incontrastato del bosco. Convivono con il faggio molte altre specie arboree e arbustive come l'acero, il sorbo, qualche rarissimo tasso, il cotognastro e la Lonicera alpigena, il ginepro, la rosa pendulina, rovi di vario genere e l'uva-spina.
La flora erbacea è molto ricca, con centinaia di specie più o meno vistose, alcune davvero poco visibili nascoste nel sottobosco.

E' inverno, la neve ricopre il bosco creando paesaggi spettacolari e fiabeschi 

   

Capita, ogni tanto, di fare certi incontri

                 

Dopo il lungo inverno, tra fine aprile e fine maggio nel bosco de "La portella", una lunga valle alle pendici nord del M. Orsello. Nel bosco ancora un po' di neve ma al centro della valle e nelle radure dove arriva il sole, o tra i grandi massi al limitare della faggeta, qualcosa comincia a spuntare tra le foglie.

Anemonoides nemorosa, specie tossica come quasi tutte quelle appartenenti alla famiglia delle Ranunculaceae

Anemonoides ranunculoides, specie tossica

Cardamine enneaphyllos

Cardamine kitaibelii 

Crocus neapolitanus

Scilla bifolia

Daphne laureola, pianta tossica

 

Daphne mezereum, tossica, come la precedente. Le bacche e i semi sono mortali.

 

Doronicum columnae

le prime foglie del Lilium martagon

Pulmonaria vallarsae subsp. apennina, endemica

Potentilla micrantha, le foglie somigliano a quelle delle fragole

Hepatica nobilis, specie tossica

Verso la fine di maggio il bosco ha assunto ormai un aspetto rigoglioso, a volte quasi impenetrabile alla luce del sole

 

Convallaria majalis, il mughetto, un bel fiore profumato e delicato ma tossico. Una delle specie più rare presenti sul territorio di Lucoli

Arabis turrita

 Bombus terrestris, un Imenottero, al lavoro su Doronicum columnae

Cardamine bulbifera

Bibio pomonae, un dittero della famiglia Bibionidae, su Cardamine bulbifera

Carex pilosa

Lonicera alpigena

Siamo sempre a fine maggio, ma nella Valle di Morretano, tra il M. Fratta e le rupi di Peschigori, nei pressi della fonte di Morretano

Prato Agabito: la faggeta in una foto del 20 maggio 2006

 

 

All'inizio di maggio 2016, un prolungato periodo di freddo intenso bruciò i germogli ancora teneri dei faggi. In queste foto della fine di maggio, il bosco sta piano piano assumendo il suo aspetto normale, ma sui prati delle radure c'è una esplosione di colori

Ranunculus millefoliatus

Thlaspi praecox

 

Adoxa moschatellina

Ajuga reptans

 

Astragalus depressus

Ajuga tenorei, endemica

Clinopodium acinos

Corydalis cava, specie tossica come la successiva

Corydalis densiflora subsp. apennina, nuova specie descritta nel 2019, endemica

 

Cynoglossum magellense, endemica

Gentiana verna subsp. verna

 

Myosotis arvensis, nontiscordardime

Orchis pallens, bella orchidea gialla molto vistosa

 

 

Scorzoneroides cichoriacea

Solenanthus apenninus, endemica

Valeriana tuberosa

Veronica chamaedrys 

Veronica serpyllifolia

Viola reichenbachiana

 

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